SUPPORTI AMBIENTALI ALL’ECONOMIA CIRCOLARE

In questo momento storico l’intera società si sta rendendo conto dell’importanza di avere una economia che sia in grado di mantenere sano l’ambiente e che questo sia funzionale alla società. Questo articolo, per gli aspetti ambientali di prodotto e di sistema aziendale, si pone l’obiettivo di proporre delle attività di misurazione, rendicontazione e miglioramento che preparano o che sono di complemento da seguire per implementare l’economia circolare nelle organizzazioni.

Stiamo osservando sempre più quotidianamente note marche in vari settori, per esempio nel settore dell’abbigliamento che realizzano azioni di questo tipo. Yamamay, per esempio, quantifica le sue emissioni dei gas serra per la linea di intimo modellante, che sono pari a 134 tonnellate di CO2 equivalente (fonte: Corriere della Sera 14/08/2021 p.20 e 21) che compensa con progetti di energia rinnovabile.

Seguendo questa linea, stanno aumentando sempre di più le tipologie di progetti di compensazione, individuando specie particolarmente funzionali a questo obiettivo: la paulownia è, per esempio, una pianta di origine cinese con caratteristiche interessanti da questo punto di vista, poiché è la specie vegetale con la crescita più veloce del mondo (in condizioni corrette supera i 15 metri in circa 3 anni) nonché grande assorbitrice di CO2; si stima infatti un assorbimento pari a 13 tCO2eq/anno per ettaro (10.000 m2). Se supponessimo di dover compensare le emissioni della linea intimo di Yamamay, la superfice piantumata a paulownia dovrebbe essere di circa 10 / 11 ettari.

Attualmente non ci sono obblighi di rendicontazione delle emissioni di gas a effetto serra, se non per alcuni settori nel mercato europeo che si inseriscono nel sistema UE ETS (emission trading system). Nonostante ciò, alcuni analisti considerano che la situazione di emergenza climatica molto probabilmente porterà ad un obbligo di rendicontazione e che verrà chiesta una compensazione economica di circa 85 / 100 euro tonnellata di CO2 (fonte BloombergNEF).

Ad esempio per un’attività che produce 100 tonnellate di CO2 anno si ha un importo che può variare da 8.500,00 a 10.000,00 euro anno. Questo comporta la necessità di iniziare a valutare le proprie emissioni aziendali, in modo tale da comprendere quanto è importante tale fattore per l’attività.

 

Tra le attività complementari all’economia circolare e importanti in sé, come strumenti per iniziare un piano di sostenibilità aziendale, si identificano quelle sotto riportate.

Standard principali:

  • Carbon offset / Impronta di carbonio di prodotto e/o di organizzazione (norme ISO 14064 e ISO 14067, entrambe certificabili). Consente di valutare la parte economica e di organizzarsi conseguentemente per tempo;
  • LCA – Life Cycle Assessment(Valutazione del Ciclo di Vita) con le seguenti norme di riferimento, con assessment da parte di ente di certificazione:
    • ISO 14040 – Gestione ambientale – Valutazione del ciclo di vita – Principi e quadro di riferimento
    • ISO 14044 – Gestione ambientale – Valutazione del ciclo di vita – Requisiti e linee guida
  • EPD(Environmental Product Declaration – Dichiarazione Ambientale di Prodotto):
    • ISO 14040 e ISO 14044
    • ISO 14025 – EPD: PEF (product environmental footprint, certificabile)

Altri riferimenti e/o standard:                     

  • Marchi ambientali: tipo I, II e III (EPD)
    • Ecolabel (Reg. 61/2010)
  • Certificazioni settoriali: foreste, legno, carta e derivati
    • FSC (Forest Stewardship Council)
    • PEFC (Programme for Endorsement of Forest Certification)
    • COC secondo 38200 certificazione della catena di custodia dei prodotti a base di legno
    • FITOK (rispetto dello standard ISPM 15 della FAO)
  • Certificazioni settoriali: compostabilità / biodegradabilità:
    • OK Compost
    • OK COMPOST HOME
    • OK BIO-BASED
    • OK BIO-DEGRADABLE
    • ISCC EU – PLUS
  • Certificazioni settoriali: alimentare / cosmetica / abbigliamento:
    • MSC
    • ASC TROUT
    • ECOCERT
    • COSMEBIO
    • Agricoltura biologica
    • ICEA
    • GOTS
    • OCS
  • Certificazioni settoriali: edilizia
    • Casa Clima
    • LEED
    • Protocollo ITACA
    • UNI/PDR 75:2020 Decostruzione selettiva e recupero dei rifiuti in ottica di economia circolare
  • Certificazioni sulla materia prima seconda:
    • Remade in Italy
    • GRS
    • RCS
  • ISO 14001 – Sistemi di gestione ambientale – Requisiti e guida per l’uso
  • Regolamento EMAS (Reg. 1221/2009)
  • ISO 50001 – Sistemi di gestione dell’energia – Requisiti e linee guida per l’uso
  • ISO 20121 – sostenibilità degli eventi
  • B-CORP
  • Blue economy
  • CAM – Criteri Minimi Ambientali
  • GPP (Green Public Procurement) – Normativa Italiana per gli Appalti Pubblici
  • ESG (criteri ambientali e sociali per la finanza)
  • TCDF – PCD
  • Aree industriali sostenibili
    • Aree Produttive Ecologicamente Attrezzate (APEA)
    • Aree Produttive Ecologicamente e Socialmente Attrezzate (APSEA)
    • Aree Industriali Sostenibili (AIS)
    • Eco-Industrial Park (EIP)
  • VAS (valutazione ambientale strategica)
  • VIA (Valutazione di impatto ambientale)
  • SDGs – Sustainable Development Goals
  • GRI – indicatori per la rendicontazione non finanziaria

 

Norme tecniche ISO in via di definizione:              

  • ISO/WD 59010 Circular economy — Guidelines on business models and value chains
  • ISO/WD 59004 Circular economy — Framework and principles for implementation
  • ISO/WD 59020.2 Circular economy — Measuring circularity framework
  • UNI ISO 20400:2017 Acquisti sostenibili – Guida

 

Inoltre vogliamo ricordare le normative attualmente esistenti, propriamente nel campo dell’economia circolare:

  • NF XP X 30-901:2018 “Economia circolare – Sistema di gestione dei progetti di economia circolare – Requisiti e linee guida”
  • BS 8001: Quadro di riferimento per l’attuazione dei principi dell’economia circolare nelle organizzazioni – Guida

Questa norma permette di impostare un progetto anche parziale di economia circolare all’interno dell’organizzazione in formato case – study e con la possibilità metodologica di identificare un indicatore di circolarità ex ante ed ex post alle attività coinvolte.