Negli ultimi anni, molte organizzazioni stanno investendo tempo e risorse nella redazione delle Dichiarazioni Ambientali di Prodotto (EPD), strumenti fondamentali per comunicare in modo trasparente gli impatti ambientali associati ai propri prodotti. Tuttavia, è importante osservare che le EPD di prodotto tradizionali rappresentano una “fotografia statica” di un singolo prodotto – o, al massimo, di una famiglia omogenea – che spesso fatica a stare al passo con le evoluzioni dinamiche del mercato e le trasformazioni interne all’impresa.
Questa rigidità impone una riflessione più ampia sul modello attuale: per garantire maggiore flessibilità, reattività e coerenza con le reali attività aziendali, è auspicabile un’evoluzione dell’approccio, passando da un sistema basato sull’EPD di prodotto a un sistema fondato sull’EPD di Processo.
L’EPD di Processo consente alle organizzazioni – sempre sotto il controllo di un ente accreditato secondo lo schema ACCREDIA – di gestire internamente l’analisi, l’elaborazione e la pubblicazione delle proprie dichiarazioni ambientali. In altre parole, l’azienda diventa attore protagonista nella gestione degli studi LCA e nella generazione delle EPD, potendo così rispondere in maniera più tempestiva alle esigenze del mercato e alle proprie strategie operative.
Questo approccio innovativo, pur mantenendo intatta la robustezza metodologica e la supervisione da parte dell’ente certificatore, permette di coniugare efficacia, efficienza e sostenibilità economica nella gestione delle performance ambientali.
A partire dalle indicazioni contenute nelle General Programme Instructions (GPI) di EPD International, l’implementazione di un sistema EPD di Processo richiede una serie di passaggi strutturati:
1. Sviluppo di procedure interne per la gestione sistematica dell’intero processo soggetto all’EPD;
2. Redazione e verifica di una EPD pilota, da utilizzare come benchmark per la futura gestione autonoma;
3. Certificazione delle procedure interne e dell’EPD pilota da parte dell’ente terzo accreditato;
4. Pubblicazione del primo EPD pilota sul sito ufficiale del programma EPD International;
5. Gestione autonoma da parte dell’organizzazione di tutte le successive EPD, secondo le procedure approvate;
6. Audit di sorveglianza annuale da parte dell’ente certificatore;
7. Rinnovo della certificazione ogni tre anni, a conferma della conformità del sistema implementato.
Attraverso questa trasformazione, le aziende possono costruire un sistema interno capace di integrare valutazioni ambientali nei processi decisionali, senza rinunciare alla trasparenza e alla verificabilità esterna.
Nel prosieguo dell’articolo verranno approfonditi:
1. Il percorso operativo da seguire per attuare un EPD di Processo in collaborazione con l’ente certificatore;
2. La struttura e mappatura documentale tipica di un Report LCA/EPD di prodotto, con particolare attenzione alla gestione di varianti minori;
3. Lo schema del sistema di gestione necessario per supportare l’EPD di Processo;
4. Le possibili attività di supporto tecnico che possono affiancare l’organizzazione nel percorso di implementazione.
Per maggiori approfondimenti si rimanda all’articolo completo: EPD-DI-PROCESSO